Vi consiglio un libro......

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lacasadelsole
view post Posted on 18/6/2011, 12:02     +1   +1   -1





I Volti della Menzogna. Paul Ekman
Gli indizi dell'inganno nei rapporti interpersonali - Nuova edizione aggiornata


Sapendo che cosa cercare nel volto, nella voce, nell'atteggiamento, nelle parole, noi possiamo scoprire gli indizi che rivelano la menzogna.
In questo libro Paul Ekman, un'autorità riconosciuta nello studio della psicologia delle emozioni e della comunicazione non verbale, rivela le più ingegnose tecniche di ricerca applicate all'esplorazione di alcuni degli impulsi più profondi del comportamento umano.
Il bugiardo non deve mai presumere troppo facilmente che la sua vittima non desideri altro che farsi ingannare. Né il cacciatore di bugie deve troppo facilmente presumere di avere il diritto di mettere a nudo qualunque menzogna: alcune sono innocue, perfino umane...

"Come mentire con convinzione e come non farsi manipolare se non consapevolmente? Di piacevolissima lettura, questo libro mette la scienza della comunicazione non verbale al servizio del saper vivere" (Grazia Attili, CNR, Roma).

"Nell'applicazione accorta di astute tecniche sperimentali a questioni di importanza personale e collettiva, questo libro non ha molti precedenti" (Howard Gardner, Harvard University).

"Ekman ha fornito un contributo fondamentale alla comprensione dei meccanismi di regolazione e controllo dell'espressione delle emozioni. Oggi siamo in grado di valutare il tipo di influenza che il nostro comportamento non verbale determina sugli altri e di giudicare la competenza delle persone ad inviare segnali non verbali o ad interpretarli..." (Pio E. Ricci Bitti, Università di Bologna).

Paul Ekman è il massimo esperto mondiale di espressioni facciali. La sua ricerca su questa materia continua dal 1954, e gli è valsa molti premi scientifici tra il 1971 e il 2009, quando il Time Magazine lo ha nominato fra le 100 persone più influenti del pianeta. Insegna alla Scuola di Medicina dell'Università della Califomia a San Francisco, e la sua consulenza è ormai richiestissima dalle forze di polizia, dalle squadre antiterrorismo, e persino dalla Pixar, la nota casa di produzione di canoni animati. E autore di più di un centinaio di articoli apparsi su eccellenti riviste scientifiche e di quattordici libri, alcuni dei quali scrìtti a quattro mani.



I Volti della Menzogna

Prezzo € 16,00
Giunti Edizioni
Libro - Pagine 342
Formato: 14x21,5
Anno: 1989-2011



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indiana
view post Posted on 19/6/2011, 08:14     +1   -1




grazie vani, non sai quanto mi piacerebbe avere tempo x leggere, appena le acque si calmano...... seguirò il tuo consiglio

:zzz:
 
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lacasadelsole
view post Posted on 19/6/2011, 16:22     +1   +1   -1




Il gioco degli specchi
di Camilleri Andrea


In un deposito qualcuno ha messo una bomba. Sembra una storia di pizzo non pagato ma il magazzino era vuoto da tempo; dunque? L’interesse di Montalbano & C. si concentra sugli abitanti della casa a fianco, un condominio abitato anche da alcuni pregiudicati: Carlo Nicotra, che gestisce lo spaccio di droga per conto dei Sinagra, e Stefano Tallarita, attualmente in carcere, al servizio proprio di Nicotra. A duecento metri dalla casa di Marinella c’è un altro villino, quasi uguale a quello di Montalbano. Per anni vuoto, ora sono andati ad abitarci i Lombardo. Lui è rappresentante di computer e viaggia per tutta la Sicilia; lei, Liliana lavora in un negozio di Montelusa. Una mattina Liliana Lombardo rimane in panne: niente di più naturale che il vicino, Salvo Montalbano, le dia un passaggio. Quello dell’auto sembra un semplice guasto, ma il meccanico nota che il motore è stato manomesso. Si incrociano due storie apparentemente distanti che però finiscono per intersecarsi. Il legame tra le due vicende è il giovane Arturo Tallarita, commesso nello stesso negozio in cui lavora Liliana. La vicinanza delle due case a Marinella, l’avvenenza di Liliana, la vicenda oscura dell’automobile manomessa, la presenza di una misteriosa Volvo nella trazzera: tutto concorre a far drizzare le antenne a Montalbano, per di più molto attratto da Liliana che sembra far di tutto per imbastire una storia col commissario. In tutte queste storie c’è qualcosa che non funziona, una nota discordante. Come in un gioco di specchi qualcuno vuole confondere Montalbano: la bomba davanti al deposito, le lettere anonime che indirizzano verso piste improbabili, un proiettile nella carrozzeria dell’auto dello stesso commissario. Molto prima che si abbia sentore di un delitto, tutto sembra scorrere nel più normale dei modi,ma proprio in questa apparente normalità sentiamo la tensione insinuarsi con una forza mai vista nei romanzi di Montalbano.



Dettagli del prodotto
Titolo: Il gioco degli specchi
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio Editore Palermo (collana La memoria)
Data di Pubblicazione: 2011
Prezzo: € 14.00
Dettagli: p. 255
Reparto: Gialli e thriller


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lacasadelsole
view post Posted on 21/6/2011, 10:52     +1   +1   -1




Enzo Maiorca

In 'Sotto il segno di Tanit' il celebre apneista racconta in prima persona la scoperta del mare di un giovane siciliano
Enzo Maiorca, nato a Siracusa il 21 giugno 1931, festeggia domani ottant'anni. Una vita per il mare che è stata premiata durante la Festa della Marineria della Spezia dove il signore degli abissi ha anche presentato il suo romanzo autobiografico Sotto il segno di Tanit (Mursia, pagg. 200, euro 14), racconto in prima persona della scoperta del mare di un giovane siciliano che, costretto a un'imprevista vacanza a causa di una sospensione da scuola, inizia a vagabondare nel porto e sulle spiagge. Qui incontra il mondo dei tonnarotti e attraverso di loro il mare e i suoi segreti, primo fra tutti quello della misteriosa cittadella che si allunga nelle profondità marine e che, nelle leggende del paese, nasconderebbe il segreto di Tanit, antica dività fenicia.


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Sotto il segno di Tanit



«Questa è una storia vissuta sul mare. Protagonisti il mare, i misteri e le fantasie che sempre riesce a ispirare all’uomo.»

Un romanzo dal sapore autobiografico dove si legge in controluce l'incontro con il mare del più celebre apneista italiano. La storia inizia il 5 aprile 1948: Enzo, giovane liceale, viene sospeso da scuola per cinque giorni. L'imprevista vacanza si trasforma in una straordinaria avventura grazie all'incontro con il Duca che lo invita a visitare la sua tonnara. L'incontro con il mondo dei tonnarotti gli spalanca le porte verso il mare e i suoi segreti. Enzo e gli amici di Vindicari si immergono per svelare i misteri della cittadella che dalla riva si allunga nelle profondità marine. Lì è custodito il segreto di Tanit, antica divinità dei Fenici, il popolo del mare che ha dominato il Mediterraneo.

Enzo Maiorca

Pagine: 160
Codice: 17861
EAN 978-88-425-4879-9
Collana: Immersioni e mondo sottomarino
Con inserti fotografici a colori



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lacasadelsole
view post Posted on 24/6/2011, 08:12     +1   +1   -1




Di là dal fiume e tra gli alberi
Ernest Hemingway -

Editore: Mondadori , 1999
I 48 giorni del giovane colonello ubriaco
Così Hemingway presentò "Di là dal fiume e tra gli alberi": «L'idea mi venne in una nebbia alcolica»

La voce è calda e robusta, profonda. Scandisce frasi brevi, in un inglese pulito. E’ stata riascoltata qualche settimana fa nel luogo dov’era echeggiata tante volte: l’Harry’s Bar di Venezia. Per chi ascoltava, l’effetto era straniante. Come se, per i nove minuti di durata della registrazione, nella sala fosse calato il buio e una piccola luce avesse illuminato unicamente il leggio di un attore e, insomma, come se l’io narrante si esprimesse per interposta persona. Solo che quella non era una recita e chi parlava — con timbro non falsificabile, alla stregua di una firma — era Ernest Hemingway, che in una serata degli anni Cinquanta aveva intrattenuto un gruppo di amici con la storia del suo «prossimo romanzo». Una tall tale, cioè un racconto paradossale, deformante e assurdo tipico di una certa tradizione dell’Ovest americano, che rovesciava le vicende di Di là dal fiume e tra gli alberi.

Protagonisti sono un colonnello di 18 anni che proprio all’Harry’s incrocia una contessa di 86, destinata però a uscire subito di scena, nascosta per lunghi giorni nei recessi della basilica di San Marco. E c’è una ragazza della quale l’ufficiale s’innamora e che sposa, Afdera, destinata a essere presto stroncata da un congenito vizio cardiaco, mentre il disperato coniuge si butta in laguna e nuota verso Chioggia fino a sparire. Trama concepita come scherzo letterario, perché allude ai veri personaggi presenti in Di là dal fiume..., invertendone ruoli e profili. Il gioco di identificazioni, gelosie e rivalità, che deve tener conto della geografia lagunare e delle conoscenze dello scrittore (ci sono Cipriani e il suo bar, un «prete nero» assiduo alla Finca Vigia di Cuba, Torcello), è trasparente. Il giovane colonnello è il soldato Cantwell del libro, vecchio e pieno di cicatrici, lui sì malato cardiaco tanto da morirne. E l’amata ragazza non c’entra con Afdera (vero nome della baronessa Franchetti, poi moglie di Henry Fonda, che in un’intervista all’Europeo si era vantata d’aver ispirato il romanzo), ma Adriana Ivancich.

E’ lei la «Renata» del libro — «la pelle pallida e quasi olivastra, un profilo che avrebbe colpito al cuore chiunque, i capelli bruni di fibra vivace, le gambe veneziane» —, la ragazza aristocratica sulla quale Hemingway, innamorato dell’amore, aveva fatto lievitare «un’atmosfera da nascita di Venere». La parodia a chiave sembra dunque una sorta di vendetta contro Afdera, sorella del grande cacciatore Nanuk, e di tutela verso Adriana, una «daughter» che al corteggiamento di «Mister Papa» concesse solo brividi platonici. Un risarcimento perché la Venezia di allora, bigotta e provinciale nonostante l’aria cosmopolita, le aveva fatto pagare con insopportabili pettegolezzi il sospetto che «l’amore in gondola» accennato in un capitolo celebre fosse veridico. Ma a leggere la trascrizione del monologo (recuperato da Gianni Moriani, docente alla Venice International University e ideatore di una recente mostra su Hemingway e il Veneto, e studiato da Rosella Mamoli Zorzi, americanista di Ca’ Foscari), altri indizi affiorano, di quello che fu definito un «romanzo dei presentimenti». Ad esempio, una vaga ansia di autodistruzione dietro i continui «let’s get drunk» dello scrittore, suicidatosi con una fucilata il 2 luglio 1961 a Ketchum, nell’Idaho. Qualche anno prima aveva scritto ad Adriana: «Se io morissi puoi far sapere a tutti quanto tenga a te e hai in mano lettere chiare per provarlo». Lei, forse per sgombrare anche l’ultima memoria, le aveva vendute per 7000 sterline da Christie’s. E il 24 marzo 1983 seguì la sorte di «Papa», togliendosi la vita a Orbetello.

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Hemingway ha reso il dialogo struttura narrativa portante e essenziale della sua narrazione. In questo romanzo il dialogo risulta travolgente, magmatico, fluente. Un Panta Rei che travolge tutto, che trascina il lettore, che spumeggia e si accascia, sprizza vivacità e si smarrisce.
Questo romanzo è essenzialmente disperato. Le tematiche trattate, il periodare, le concezioni esposte: tutto contribuisce a formare un’idea di tristezza e mestizia umana che ottenebra il lettore. A tratti si percepisce una certa vivacità e allegria speculativa, ma è purtroppo solo un ritorno al passato, perché è la nostalgia che domina l’opera.
Sembra il canto del cigno del forte che si rassegna alla vita, e alla sua estrema conseguenza. Tragico, ma edificante.

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lacasadelsole
view post Posted on 26/6/2011, 14:02     +1   +1   -1




Perché agli uomini piacciono le curve e le donne adorano i diamanti
Satoshi Kanazawa Alan Mille
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Perché la parola “relazione” su una donna ha un effetto anabolizzante e a un uomo fa venire l’orticaria? Perché gli uomini impazziscono per le curve? E perché, a quanto si dice, i diamanti sono i migliori amici delle donne? Sarà vero che è meglio avere il marito brutto e l’amante bello? E perché gli uomini monopolizzano il telecomando?

Lo sperimentiamo ogni volta: uomini e donne sono diversi. Diversi in cognizioni, valutazioni, preferenze, approcci, priorità, pulsioni, comportamenti. L’evidenza è sotto gli occhi di tutti, dimostrata dalle centinaia di equivoci e incomprensioni che ci accompagnano nel rapporto con l’altro. Lamentarsene è inutile come imprecare contro una porta perché non si apre; molto meglio procurarsi la chiave. Questo libro è un perfetto passepartout, perché la chiave per capire il linguaggio dell’altro esiste: è la psicologia evoluzionistica. La psicologia evoluzionistica ci spiega perché è scientificamente provato che le donne sono più belle degli uomini, perché le persone belle hanno più spesso figlie femmine, perché è vero che i bambini hanno gli occhi del papà e non di mamma. E anche perché il meccanismo che rende le donne più interessate alla spiritualità è lo stesso che fa credere a un uomo che se una donna gli sorride gentilmente significa che è attratta da lui.

Ricche di esempi e di indicazioni pratiche, queste sono pagine utilissime per trovarsi a metà strada tra Venere e Marte, per comprendere meglio se stessi e gli altri, per dialogare con l’altra metà del genere umano. O perlomeno con il proprio partner.


Collana Saggistica
Serie Straniera
Rilegatura brossura con sovraccoperta
Formato 13x21 cm
Pagine 322
Illustratore/Curatore traduzione di Roberta Marasco / Grandi & Associati
Data di pubblicazione luglio 2007

€ 16,90





 
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lacasadelsole
view post Posted on 30/6/2011, 07:21     +1   +1   -1




Il cielo può attendere
La storia di Umberto Scapagnini

È in libreria “Il cielo può attendere” (Piemme editore), scritto a quattro mani dal professor Umberto Scapagnini e dal giornalista Fabrizio Del Piero. Definirlo libro sulla fede può essere fuorviante. È un libro in cui un uomo ha guardato la morte in faccia, non in senso metaforico. È un libro in cui un uomo ha sconfitto un melanoma dopo una lunga battaglia. È un libro in cui si racconta di un percorso altro, ulteriore rispetto alle certezze della scienza.

E del resto scienza e fede non potrebbero essere in antitesi vista la storia dell’autore. Neuroendocrinologo di fama internazionale, Scapagnini ha dedicato la sua vita alla medicina, lavorando anche negli Stati Uniti. È stato sindaco di Catania dal 2000 al 2008, anno in cui è stato eletto parlamentare della Repubblica con il Pdl. Quindi questo libro è un incrocio di convinzioni di fede e di scienza medica, in cui non viene mai meno nel protagonista la verve napoletana. Per cui il medico che ha chiesto a Scapagnini da poco uscito dal coma come si sentisse, si è sentito la seguente risposta: “’Na chiaveca!”. Un libro che vuole lanciare un messaggio di speranza senza intenti pedagogici o politici (dal momento che solleva interrogativi su alcuni temi etici come l’eutanasia); ma semplicemente una battaglia per la vita che vuole imporsi con la forza della narrazione appassionata.

Umberto Scapagnini, 70 anni, medico endocrinologo, napoletano con cuore catanese. A parte le centinaia di pubblicazioni scientifiche, “Il cielo può attendere” è il suo terzo libro divulgativo, dopo “La manutenzione della vita” e “La salute ritrovata”. Qual è il tratto distintivo di quest’ultima sua fatica?
Questo è più intimo. È un incrocio tra la dimensione scientifica del mio lavoro, il rapporto tra cervello sistema endocrino e sistema immunitario, e una dimensione spirituale. Alla fine questa seconda, lo confesso, ha prevalso. E per chi, come me, viene da studi scientifici non è poco.

Come si è manifestata questa dimensione spirituale?
Ho sentito che c’è qualche altra cosa rispetto ai dati scientifici e alla fisicità razionale della realtà che ci circonda.

Il suo percorso di sofferenza inizia nel 2005. Come ricorda quella prima tappa?
Tutto ciò che ho sofferto sul piano fisico ha una componente di stress. Nel 2005 ero allo stadio Massimino di Catania per la partita del cuore. Era un giorno di dicembre. Pioveva. Di lì a poco avrei iniziato la campagna elettorale per le comunali. Non resistei, avevo voglia di giocare qualche minuto. Arrivò un gigante sulla fascia di mia competenza. Feci una scivolata, nemmeno così tremenda. Lui mi camminò sulla gamba sinistra: tibia e perone fratturati. L’unico sistema che avevo per salvare la campagna elettorale era una protesi interna in acciaio al tungsteno. Un mio amico ortopedico mi fece l’intervento.

Nel 2007 la seconda tappa…
Mi ero da poco unito a Sabrina, mia attuale compagna. Alla fine dell’estate, vediamo un piccolo rigonfiamento sulla tempia sinistra. Me lo faccio togliere chirurgicamente, pensando fosse roba da poco; ma sotto c’era un tumore. In un posto delicato: sotto al muscolo temporale, in mezzo alle ramificazione del trigemino e della carotide. Toglierlo sarebbe stato complicatissimo. Ma decido comunque di sottopormi all’intervento, che dura nove ore. L’intervento riesce. era un melanoma.

Ma il calvario non è ancora finito, purtroppo…
Ogni due giorni mi sottoponevo alle radiazioni per curarmi. Ero già sindaco di Catania, andavo a Milano. Il trattamento durò una ventina di giorni, mi sentivo stanco. Nel 2008 mi candidai al Parlamento. Ma avrei scoperto che Peron aveva proprio ragione…

Che c’entra Peron?
Diceva che nella vita servono le tre “c”: cervello, cuore e coglioni. Ma io ne ho aggiunta una quarta indispensabile, il culo. A me la quarta “c” è venuto a mancare per un certo periodo.

La terza tappa “peronista”…
Nel 2008 vengo eletto alla Camera. Festeggio a Roma con Berlusconi la mia elezione. Stavo tornando a Napoli in auto. In un incidente stradale vengo sbalzato, ero sul sedile posteriore, contro il finestrino dell’auto blindata e lo rompo con la testa. Ho avuto 74 punti di sutura. E ho sbattuto il petto contro il sedile. Ho sentito un dolore molto forte. Il destino mi fece andare su un’ambulanza diretta all’ospedale San Camillo. Vengo ricoverato in codice rosso.

Una situazione disperata…
Durante l’intervento il chirurgo vede il mio polmone sinistro era pieno di sangue. Lo svuota e dopo tre ore sono fuori dalla sala operatoria. Ma non è finita qui, purtroppo…

Ancora?
A fine 2008 durante un esame medico, mi trovano una ghiandola ingrossata. Il tumore era ripartito. Io e mio figlio Giovanni, diventato un grandissimo studioso di Alzheimer, ci mettiamo a cercare un metodo per fermare il melanoma. Una corsa contro il tempo, mi avevano dato un mese di vita. Troviamo alcuni medici che stanno sperimentando un anticorpo monoclonale che rinforza incredibilmente il sistema immunitario. Gli effetti collaterali mi portano alla disidratazione totale. A maggio 2009 entro in coma premortale.

Cosa accadde?
Mi impartirono due estreme unzioni, una subito e un’altra il giorno dopo il mio padre spirituale venuto da Catania. Mio figlio Giovanni monitorava la situazione. Ebbi una visione: un tunnel di luce. Stavo morendo. La mia mano sinistra fu fermata da mia mamma, il mio angelo custode. Poi ho visto Padre Pio, che mi ha detto: “Devi seguire la volontà del Signore”. Mi sono svegliato e sono andato in coma per 80 giorni.

Nel libro racconta a fondo questa sorta di vita parallela?
Sì come l’episodio in cui, in una visione, riconobbi la mia trisnonna in piazza dei Martiri a Napoli. Ma io non l’avevo mai vista prima! Poi mio fratello Sergio mi portò una vecchia foto in cui ebbi la conferma che si trattava proprio della nostra ava.

Il titolo del libro racconta di un’ironia mai persa, nonostante le avversità…
Sono napoletano, non posso perdere certe caratteristiche. E poi ho una forza fisica enorme.

La sua vicenda solleva dubbi sul dibattito introno al fine vita, all’eutanasia, al testamento biologico, non trova?
Prima che mi accadesse tutto questo ero favorevole all’eutanasia. Ma quando ero in coma ho combattuto come un leone per restare vivo. E una forza superiore all’uomo mi ha dato l’energia per resistere e vincere la lotta contro le cellule maligne.

Un lettore penserà: quante ne ha passate! Ma nonostante le avversità che le sono capitate, sente di trasmettere un messaggio positivo?
Penso di non essere morto per raccontare agli altri che la salute dipende dalla spiritualità, dall’amore di persone care. Mio figlio Giovanni, la mia compagna Sabrina e mio fratello Sergio mi sono rimasti sempre vicino. Una malattia può essere battuta anche così.

La quarta c, nonostante tutto, l’ha avuta?
Direi proprio di sì. Per un po’ se n’era andata, ma poi è tornata!


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lacasadelsole
view post Posted on 9/7/2011, 21:22     +1   +1   -1




Le donne e gli uomini che hanno cambiato l'Italia.
Simone Marchi

Venti protagonisti che hanno attraversato la storia d’Italia: dalla fondazione di Roma fino ai nostri giorni. Venti biografie di uomini e donne che hanno lasciato una traccia indelebile, un’impronta profonda nell’evoluzione del Paese. I loro pregi e i loro difetti proiezione della nostra italianità. Camminando tra queste esistenze è facile notare che tutte sono caratterizzate da grandi slanci, passioni, sogni e cadute e che proprio queste caratteristiche costituiscono l’identità comune nazionale. Una carrellata attraverso il lungo corso dei secoli, dove politica, letteratura, scienza, religione, sport, cinema, industria, hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della penisola. Dai tempi di Romolo e Remo, passando per Giulio Cesare e Dante Alighieri, arrivando alla Firenze di Lorenzo De’ Medici. Da Giuseppe Garibaldi a Benito Mussolini, passando attraverso la contessa Virginia Oldolini, bella, intelligente, ambiziosa, ammaliante, intraprendente, sconosciuta ai più ma figura fondamentale nell’influenzare, sotto la spinta del Conte di Cavour, le scelte politico-militari di Napoleone III. E ancora. L’indimenticabile protagonista del film Roma città aperta: Anna Magnani. Il premio Nobel per la medicina: Rita Levi Montalcini. La prima donna a ricoprie la carica di presidente della Camera dei Deputati: Leonilde Iotti. Il grande regista di capolavori quali La dolce vita e Amarcord: Federico Fellini. L’attore che per eccellenza ha saputo rappresentare vizi e virtù italiche: Alberto Sordi. L’Avvocato, come da tutti era chiamato: Giovanni Agnelli.

Biografie con aneddoti e curiosità, espressioni dell’identità nazionale di un popolo. Un libro divulgativo di storia, politica, costume (Barbera Editore 2011), da leggere magari sotto l’ombrellone al mare o durante un viaggio in treno. Unico difetto: quello di contenere tanti, troppi refusi. Una miriade di errori tipografici (e talvolta anche di grammatica) inaccettabili per i puristi della lettura. Evidente il mancato passaggio del manoscritto dalle mani di un correttore di bozze. Giudizio positivo sull’intuizione dell’autore. Pollice verso invece sulla qualità dell’edizione, sicuramente da revisionare.


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lacasadelsole
view post Posted on 11/7/2011, 16:58     +1   +1   -1




La montagna di sale Peter Handke
Amore e apocalissi: l’inferno contemporaneo in un romanzo che ha il sapore suggestivo di una fiaba
«Una notte misteriosa in cui tempo e luogo restano indefiniti, ma lasciano scorrere tutti i segni dell'epoca moderna. Un monito alla fine della civiltà.» Der Spiegel


È notte fonda. Il pullman si ferma e ne scende una famosa cantante lirica. Sono passati molti anni da quando ha lasciato il villaggio in cui è nata. Un luogo dove la montagna di sale incombe minacciosa e oscura. La donna vuole rivedere un’ultima volta sua madre, ma appena si aggira per le viuzze del villaggio capisce che qualcosa non va. Quello non è più il luogo sereno e gioioso dei suoi ricordi. I bambini sono scomparsi, inghiottiti dalla montagna di sale. Ma forse c’è ancora una speranza, perché Andrea, l’ultimo bambino, è scomparso da poco e la cantante decide di ritrovarlo a tutti i costi. Dovrà compiere una vera e propria discesa agli inferi che le farà scoprire qualcosa sepolto nel silenzio da troppi anni, ma anche un segreto che riguarda lei e la sua infanzia solo in apparenza felice…

«Un racconto epico sui temi della partenza, dello smarrimento, della ricerca e del ritorno. Grandioso.» Die Zeit

«Amore e apocalissi. Nella Montagna di sale Peter Handke parla dell'inferno del mondo di oggi.» Tagesspiegel

«Handke è uno dei pochi autori che riescono a dare forma a una realtà enigmatica... ha un suo naturale registro poetico che nei particolari è chiaro e preciso, e nell'insieme sa essere oscuro e sfumato.» Neue Zürcher Zeitung am Sonntag


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lacasadelsole
view post Posted on 16/7/2011, 07:11     +1   +1   -1




Il cacciatore di aquiloni
Hosseini Khaled
Editore Piemme

Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.



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lacasadelsole
view post Posted on 25/7/2011, 07:20     +1   +1   -1




Per sempre
di Tamaro Susanna

Nora se ne è andata da quindici anni e Matteo, ogni giorno da allora, chiede a se stesso quale sia la strada da percorrere. Un viaggio intriso di amore e dolore, di ricordi che riaffiorano dal passato, di luoghi in cui la natura amplifica con la sua bellezza e la sua forza i pensieri e le domande del protagonista. Vivendo ormai da anni immerso nella natura che circonda la sua casa in mezzo ai boschi, Matteo si confronta con la propria coscienza sul filo dei ricordi di un passato che riaffiora e si alterna al presente delineando i protagonisti, passati e presenti, della sua vita. "Perché, quando succede qualcosa di irreparabile, non si fa che pensare a quello che si poteva evitare?" Cercando la risposta a infinite domande, Matteo racconta la sua storia forte e dolorosa, poetica e profonda: una storia d'amore così intensa da obbligare il lettore a confrontarsi con il racconto di una vita che, alla fine, non riguarderà più soltanto il protagonista ma tutti coloro che la leggeranno. "Per sempre" è la storia di un amore. Che permane e resiste e che è, soprattutto, un amore impossibile.


Titolo: Per sempre
Autore: Tamaro Susanna
Editore: Giunti Editore (collana I libri di Susanna Tamaro)
Data di Pubblicazione: 2011


Prezzo: € 18.00



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lacasadelsole
view post Posted on 27/7/2011, 06:42     +1   +1   -1




La solitudine dei numeri primi
Giordano Paolo
Editore: Mondadori


Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.


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lacasadelsole
view post Posted on 28/7/2011, 06:39     +1   +1   -1




Titolo:"L'angelo Tradito"
Melissa de la Cruz

Trama:
“L’eredità di Schuyler” si era concluso con la fuga di Schuyler a Firenze insieme al suo amore proibito, Jack. Ora i due devono intraprendere la missione che Schuyler era destinata a completare: trovare e proteggere le restanti cinque porte che sorvegliano la Terra da Lucifero, signore dei Sangue d’Argento. Tornata a New York, Mimi è stata eletta Reggente di una congrega che non aveva più guida. Cercando di riprendersi dalla perdita di Kingsley e dal suo travolgente desiderio di distruggere Jack, deve però canalizzare tutte le sue energie su una nuova minaccia davvero pericolosa. Alcuni vampiri sono stati rapiti e i loro rapitori hanno in programma di bruciarli vivi... Un Venator è però in arrivo da Shanghai per districare la ragnatela di inganni, prima che i killer colpiscano ancora. Durante questa battaglia all’ultimo respiro per la sopravvivenza della congrega, i giovani vampiri scoprono un segreto mortale, una verità già rivelata dalla madre di Schuyler durante il Rinascimento, ma tenuta sepolta per secoli. L’enclave dei Sangue Blu si indebolisce ogni giorno che passa, e il destino conduce Schuyler a una scelta terribile che la segnerà per sempre.

L'autrice:
Melissa de la Cruz è nata a Manila, nelle Filippine, nel 1971; lì è cresciuta, ma poi si è trasferita a San Francisco con la famiglia, dove si è diplomata in storia dell'arte e inglese alla Columbia University. Melissa collabora con diverse riviste di moda tra le quali Marie Claire, Glamour, Cosmopolitan, inoltre è esperta di moda per le reti televisive E! Entertaiment e la CNN. Abita a Los Angeles con il marito e la figlia.


Editore: Fanucci
Pagine: 256
Prezzo: 15,00€


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lacasadelsole
view post Posted on 1/8/2011, 08:11     +1   +1   -1




Blue di Gier Kerstin
E' la dodicesima viaggiatrice. Si muove nel pericolo. Combatte per amore. Una Saga che ha conquistato l'Europa e che finalmente ci regala il suo secondo capitolo. «Molto probabilmente il mio organismo aveva prodotto più adrenalina negli ultimi giorni che nei sedici anni precedenti. Erano successe così tante cose e avevo avuto così poco tempo per riflettere…» --- Gwendolyn ha tutte le ragioni di questo mondo per pensarla così. Ha appena scoperto di non essere una normale ragazza londinese, bensì una viaggiatrice nel tempo che i Guardiani – una setta segreta che ha sede nel dedalo di vie intorno a Temple Church – invia nelle epoche passate per prelevare una goccia di sangue dai dodici prescelti e completare il Cronografo, una missione misteriosa che i Guardiani perseguono da secoli. Peccato che la sua famiglia non l’avesse informata perché tutti erano convinti che la predestinata fosse l’odiosa cugina Charlotte e peccato che, di conseguenza, Gwen avesse trascorso gli ultimi sedici anni della propria vita a studiare (poco), giocare (molto), chiacchierare e divertirsi con le amiche. Mentre avrebbe dovuto imparare a tirare di scherma, ballare il minuetto, apprendere nozioni di storia universale e conversare in modo appropriato con l’aristocrazia del Settecento. Quasi tutto, nella sua nuova situazione, la infastidisce: essere sballottata avanti e indietro nei secoli, la supponenza mista a invidia della cugina Charlotte, la noia delle lezioni di ballo e portamento… Poche cose le piacciono: il piccolo doccione fantasma Xemerius, che solo lei può vedere e, naturalmente, il suo compagno di viaggi nel tempo: Gideon, bello da morire, anche se è talmente imprevedibile con lei da farla impazzire dal desiderio e dalla rabbia insieme. Invece, senza alcun dubbio, Gwen sa di cosa avere paura: del conte di Saint Germain, il grande burattinaio che tiene le fila di tutto e che vuole completare al più presto il Cronografo, prima che i nemici glielo impediscano. Ma chi sono veramente i nemici? Perché Gwen non riesce a fidarsi di lui?
Informazioni bibliografiche

Titolo del Libro: Blue
Autore: Gier Kerstin
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Data di Pubblicazione: 1 settembre '11


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lacasadelsole
view post Posted on 5/8/2011, 20:20     +1   +1   -1




Senza sangue
Alessandro Baricco
Rizzoli 2002 pp. 104
Con Senza sangue Alessandro Baricco, classe 1958, si conferma un narratore puro, schivo verso interviste ed apparizioni televisive promozionali, poco preoccupato di sfornare un titolo all’anno ma disposto ad attendere anche parecchio tempo – il suo ultimo romanzo City era uscito nel 1999 – prima di pubblicare una buona storia. E senza dubbio Senza sangue, racconto lungo o romanzo breve che dir si voglia, è una buona storia: minimale, incisiva, atemporale, di grande presa. Il plot si presenta articolato in due parti distinte, separate da uno iato di oltre mezzo secolo che non intacca minimamente la fruibilità della storia nel suo complesso, peraltro aperta in uno scenario in odore di dejà vu ma dai contorni vaghi ed indistinti: Senza sangue prende infatti avvio nell’imprecisata campagna di un paese di lingua spagnola – potrebbe trattarsi della guerra civile in Spagna come di una rivoluzione sudamericana del secolo scorso –, nella vecchia fattoria in cui abita Manuel Roca insieme ai due figli, un bambino ed una bambina più piccola del fratello. L’incipit è marcato da un breve quanto insostenibile senso di attesa: si sa che arriverà qualcuno con l’intento di spargere sangue, ed infatti dalla scalcinata Mercedes che parcheggia nei dintorni scendono quattro individui armati (e non di buone intenzioni). Dal successivo scontro a fuoco non scamperà né Roca, vittima designata per presunti crimini del precedente regime, né suo figlio, vittima casuale ed innocente di una giustizia barbara e sommaria. Riuscirà invece a salvarsi la piccola Nina, nascosta in precedenza da Roca in una botola e risparmiata dal più giovane degli aggressori, Tito, che l’ha trovata ma ha deciso di tacere con i propri compagni la presenza di un’altra possibile testimone. Nella seconda parte lo scrittore torinese allestisce l’incontro tra i due reduci della drammatica strage andata in scena oltre cinquant’anni prima: Nina, ormai divenuta un’anziana signora (ma ancora avvenente) incontra casualmente un vecchio venditore di biglietti della lotteria in un chiosco cittadino e riconosce in quel volto marcato dalle rughe colui che la risparmiò nel giorno più buio della sua infanzia perduta. A questo punto Senza sangue procede lungo il binario di un inevitabile confronto tra i due protagonisti: in un bar, intorno ad un tavolo, tornano a galla le rispettive versioni di quel feroce eccidio che entrambi hanno cercato di seppellire nei meandri della memoria. Il confronto si distenderà in un finale sorprendente ma non troppo, il più naturale per i due protagonisti, facce opposte della stessa medaglia, entrambi vittime dell’odio sotterraneo che ogni guerra non manca mai di produrre. Una gran bella storia, animata dallo stile incisivo ma affabulatorio di Baricco, perfetto esempio di scrittore-macchiaiolo capace di tratteggiare con poche macchie di colore una scena, uno stato d’animo, un modo di essere, servendosi di dialoghi serrati, periodi brevi, numerose sospensioni, immagini ricche di spunti visivi, uno stile che rende Senza sangue una sceneggiatura ideale per un film.


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94 replies since 18/6/2011, 12:02   937 views
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